L'arte di essere povero

«Il mio divorzio fu emesso il 5 novembre, alle cinque della sera». Così inizia una testimonianza avvincente, che può essere letta come il manuale sull’arte di essere povero, scritto da un autentico intenditore, oggi venerato anche in Internet.
Il matrimonio con la plutocrate ereditiera americana Anna Gould aveva reso Boni de Castellane “Re di Parigi”. Suoi erano i tratti del personaggio di Saint-Loup che Marcel Proust aveva immortalato nella Recherche. I suoi party, spesso in maschera, sono rimasti nella storia. Di nuovo Marcel Proust, Sarah Bernhardt, Eleonora Duse, D’Annunzio, Jean Cocteau e Oscar Wilde, tutti volevano essere suoi ospiti. Finché il divorzio, e il complotto ordito ai suoi danni, lo precipitarono in miseria. Ma seppure difficile, la sua nuova, lunga vita “da povero” in una società che gli aveva voltato le spalle, non fu da meno di quella precedente. Boni riuscì nell’impresa di rimanere sempre fedele a se stesso e conservando il suo spiccato senso dell’umorismo, poco prima di morire, decise di raccontarci L’arte di essere povero.